Citazioni olimpiche

"Come nelle Olimpiadi sono incoronati non i più belli e i più forti, ma quelli che partecipano alla gara (e tra di essi infatti vi sono i vincitori), così nella vita chi agisce giustamente diviene partecipe del bello e del buono."

ARISTOTELE

"I primati mondiali sono fatti per essere battuti, un oro olimpico resta per sempre."

USAIN BOLT

"L'Olimpiade vince con gli sport poveri, ma vince anche con i campioni del superprofessionismo. L'Olimpiade è una parentesi tra le contraddizioni dello sport, viaggia tra le angustie e gli splendori del mondo, non maschera nulla, non ci fa dimenticare tragedie e ingiustizie, difende faticosamente valori. Benedetto sia chi la concepì e chi la fece rinascere. Nulla di più bello ho visto sgorgare dalla fantasia dell'uomo."

CANDIDO CANNAVO'

lunedì 6 agosto 2012

Una delle delusioni più grandi della mia vita da tifosa

E' difficile prendere la tastiera e scrivere qualcosa a poche ore dalla scoperta terribile della positività all'Epo da parte di Alex Schwazer. E' un compito arduo, ma siccome aprendo questo blog ho promesso a me stessa di raccontare tutto quello che riguarda le Olimpiadi mi sento in dovere di farlo perchè anche questo, purtroppo, fa parte dei Giochi.

Schwazer. Cognome impronunciabile, che tradisce una chiara origine altoatesina. Si sa, da quelle parti la gente non si sente molto italiana nella maggior parte dei casi, ma lui va in controtendenza: ogni volta che vince qualche medaglia sventola il tricolore. E di occasioni per sventolarlo ce ne sono: bronzo mondiale nel 2005 e nel 2007, argento europeo nel 2010. Ma soprattutto: ORO OLIMPICO NEL 2008 A PECHINO. E chi se la scorda quella medaglia? Tutta Italia ha sofferto con lui lungo i 50 km del percorso, lo ha incitato, spronato e alla fine ha gioito. Abbiamo cantato l'inno con la mano sul cuore e magari ci è scappata anche qualche lacrima, di gioia ovviamente.



Campione con la faccia da bravo ragazzo, semplice, riservato, incredibilmente critico con se stesso, determinato. Diventa un idolo per i ragazzini, un giovane atleta da prendere come esempio.

E poi.... 



Basta una parola, sei lettere, e tutto viene spazzato via. E' sufficiente un secondo per distruggere ogni impresa compiuta.
DOPING. Una condanna a vita, un marchio autoimposto che resterà impresso per sempre, come un tatuaggio indelebile inciso sulla pelle, come una cicatrice che neanche il tempo riuscirà ad eliminare.

I ricordi di quelle giornate storiche non si cancelleranno mai, ma sicuramente quando d'ora in poi qualcuno pronuncerà il nome di Alex lo ricollegherà a questa vicenda e non all'oro pechinese.
La sua carriera è finita, la sua vita è stata e sarà stravolta in maniera perentoria. Ormai quello che è fatto è fatto, non si può tornare indietro. Inutile ammettere le proprie colpe o il proprio dispiacere: quando ti dopi non c'è scusa che tenga.



Ma, nonostante tutto, non riesco ad essere arrabbiata al 100%. C'è un sottile 1% che mi provoca un immenso dispiacere per lui: grande nella marcia, probabilmente troppo debole nella vita. Quando si ricorre al doping vuol dire che c'è qualcosa dentro di sè che non va, ci si deve trovare ad un punto di non ritorno per assumere sostanze che sai già essere illecite. Vuol dire che si vuole vincere a tutti i costi. Evidentemente, l'oro olimpico, da gioia incontenibile deve essersi trasformato in una medaglia di colpo pesante come un macigno. I risultati che non vengono nonostante i sacrifici, l'idea del ritiro, magari smetto, oppure no, ci riprovo, riparto da capo, perchè se ho ottenuto la vittoria più agognata da uno sportivo un motivo ci deve pur essere. 
Invece le cose non si aggiustano, non sempre c'è un lieto fine. L'unico modo per tornare ad alti livelli subito è uno, il più losco, il più antisportivo, il peggiore che si possa immaginare.




Grazie a Dio non l'ha fatta franca, da amante dello sport puro sono fermamente contro il doping, ma io mi auguro vivamente che Alex riesca a uscire fuori da questa vicenda, a vivere una vita il più normale possibile. Pagherà eccome, già sta pagando, se ne accorgerà presto di come abbia rovinato la sua esistenza. Già nei social network ho letto commenti durissimi e legittimi. 

Sono delusa, amareggiata, triste, sconsolata... ma auguro a Alex di potersi svegliare, un giorno, tranquillo, senza quel peso sul cuore che ora di certo lo sta assalendo, e di specchiarsi senza provare vergogna. 

Dovrà dimostrare di essere un vero uomo, quello che non è stato in questa occasione.





Valeria

Nessun commento:

Posta un commento