Citazioni olimpiche

"Come nelle Olimpiadi sono incoronati non i più belli e i più forti, ma quelli che partecipano alla gara (e tra di essi infatti vi sono i vincitori), così nella vita chi agisce giustamente diviene partecipe del bello e del buono."

ARISTOTELE

"I primati mondiali sono fatti per essere battuti, un oro olimpico resta per sempre."

USAIN BOLT

"L'Olimpiade vince con gli sport poveri, ma vince anche con i campioni del superprofessionismo. L'Olimpiade è una parentesi tra le contraddizioni dello sport, viaggia tra le angustie e gli splendori del mondo, non maschera nulla, non ci fa dimenticare tragedie e ingiustizie, difende faticosamente valori. Benedetto sia chi la concepì e chi la fece rinascere. Nulla di più bello ho visto sgorgare dalla fantasia dell'uomo."

CANDIDO CANNAVO'

mercoledì 8 agosto 2012

In bocca al lupo Alex!

Ho seguito con attenzione la conferenza stampa di Alex Schwazer, dall'inizio alla fine. E' stata così vera e incredibilmente commovente che, ogni volta che lui si metteva a piangere, anche io mi sono trovata con gli occhi lucidi senza rendermene quasi conto. Avrei voluto quasi porgergli la mano e rassicurarlo dicendogli che tutto si sarebbe risolto.

Credo che questo giorno verrà ricordata a lungo: ogni volta che qualche atleta viene accusato di doping inizia a inveire contro tutto e tutti, dichiarando di voler fare ricorso perchè lui non c'entra nulla, ha subito una grande ingiustizia e via dicendo...

ALEX NO. Alex si è preso subito le sue responsabilità: io mi sono dopato, io VOGLIO (non devo, è ben diverso) pagare per l'errore enorme che ho commesso. Non ha messo scuse, anzi, si è mostrato davanti all'Italia intera per come realmente è: un ragazzo troppo fragile per sopravvivere in un mondo così complicato come quello dell'atletica. Mi ha fatto molta impressione vederlo in quello stato: distrutto, completamente lacerato nell'animo, non riusciva neanche a guardare in faccia i giornalisti in alcuni frangenti perchè il peso della vergogna è troppo. Appena saputa la notizia ho provato un misto di rabbia e delusione perchè Alex per me era un esempio: atleta formidabile, ragazzo speciale. Lo seguo sin dagli esordi, perciò mi sentivo tradita, come se fosse un mio caro amico o parente. Ma è durato un attimo, subito dopo ho iniziato a chiedermi il perchè: c'è sempre un motivo valido dietro al ricorso al doping da parte di un atleta di successo e quello di Alex è la FRAGILITA'




Fragile...

Perchè vedi i tuoi affetti più cari soltanto poche volte al mese e non puoi goderteli come vorresti.
Perchè appena vinci vieni esaltato come un eroe, ma appena perdi sei messo alla gogna e vieni considerato un "coglione", come ha detto lui stesso (esempio lampante: le stesse persone che dopo Pechino 2008 lo esaltavano a eroe nazionale, oggi quando si riferiscono a lui utilizzano espressioni come "il tedesco", "l'austriaco", "l'altoatesino, non è al 100% italiano").
Perchè dopo 10 mesi di allenamenti estenuanti e rinunce non sopporti un decimo posto o un ritiro da una gara importante.
Perchè, improvvisamente, dopo molti anni trascorsi a correre, non riesci più a provare quel piacere che prima ogni giorno sentivi.
Perchè si dice che un grande atleta è colui che è capace di non preoccuparsi dei commenti negativi e impropri sul suo conto, ma quando cominciano ad essere troppi e insulsi non riesci a farteli scivolare addosso.

Alex non amava più marciare, ma tutti gli dicevano che non poteva smettere, aveva troppo talento.
Alex si sentiva schiacciato dal peso che gli derivava dall'oro di Pechino.
Alex voleva uscire a tutti i costi dal mondo dello sport e ha scelto la maniera più sbagliata, ma allo stesso tempo più drastica e rapida che potesse scegliere. Se è arrivato ad un punto in cui pur di non gareggiare più è voluto ricorrere al doping vuol dire che c'era qualcosa che non andava, che la sua testa non ragionava più, che era arrivato ad un punto di non ritorno.




La gente può continuare ad attaccarlo come vuole, ognuno è libero di pensarla liberamente, ma io non mi permetto di dire nulla di inappropriato riguardo l'Alex ragazzo. Quando siamo noi a sbagliare meritiamo una seconda possibilità, quando invece sono gli altri siamo tutti pronti a puntare il dito contro il malcapitato di turno.
Ha sbagliato, è il primo a saperlo, ma parlando di questa vicenda io non utilizzerei la parola ERRORE, bensì DEBOLEZZA. Alex ha solo una colpa: l'essere troppo fragile e questo lo fa apprezzare ancor di più perchè lo rende più umano e vicino a noi comuni mortali. Se uno è capace di percorrere 50 km a ritmo di marcia lo giudichi un marziano, non una persona comune, invece oggi si è dimostrato un ragazzo normalissimo, con tutte le sue debolezze. 

Un'altra immagine che non scorderò mai è quella del padre che, intervistato, scoppia in lacrime dicendo che è stata colpa sua perchè un padre dovrebbe capire quando un figlio sta male e aiutarlo, cosa che lui non ha fatto. Mi ha riportato indietro nel tempo, alla vicenda di Marco Pantani, il primo idolo che abbia avuto da bambina. Facciamo in modo che la vicenda Schwazer non diventi un Pantani 2, lasciamogli vivere la sua vita in pace, ha diritto a costruirsi un futuro migliore, fatto di lavoro, amici, famiglia, fidanzata... una vita NORMALE. E' buffo pensare che ci sono persone che pagherebbero miliardi per ottenere una medaglia d'oro olimpica e invece chi è riuscito ad ottenerla non desideri altro che un'esistenza tranquilla.

Alex, io sono con te. In bocca al lupo per la tua vita. Se prima ti stimavo molto, dopo queste tue dichiarazioni la mia stima non è affatto diminuita, anzi.


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