Citazioni olimpiche

"Come nelle Olimpiadi sono incoronati non i più belli e i più forti, ma quelli che partecipano alla gara (e tra di essi infatti vi sono i vincitori), così nella vita chi agisce giustamente diviene partecipe del bello e del buono."

ARISTOTELE

"I primati mondiali sono fatti per essere battuti, un oro olimpico resta per sempre."

USAIN BOLT

"L'Olimpiade vince con gli sport poveri, ma vince anche con i campioni del superprofessionismo. L'Olimpiade è una parentesi tra le contraddizioni dello sport, viaggia tra le angustie e gli splendori del mondo, non maschera nulla, non ci fa dimenticare tragedie e ingiustizie, difende faticosamente valori. Benedetto sia chi la concepì e chi la fece rinascere. Nulla di più bello ho visto sgorgare dalla fantasia dell'uomo."

CANDIDO CANNAVO'

giovedì 9 agosto 2012

Due vecchi pareri sulla nazionale di volley femminile

Pubblico due pareri riguardo la nazionale di pallavolo femminile, ma che non sono stati scritti dopo la sconfitta di ieri sera, bensì diverso tempo fa.

Il primo, è stato scritto da una mia cara amica, in arte "la Vip", in seguito all'Europeo dello scorso anno in cui le nostre azzurre finirono fuori dal podio, ma queste parole vanno bene anche per questa occasione:








Il secondo l'ho scritto io subito dopo la sconfitta nei quarti contro gli USA a Pechino. L'ho ritrovato oggi per caso e lo voglio condividere con voi:



19 Agosto 2008

In questo momento i pensieri corrono veloci nella mente e i ricordi tornano indietro e ci riportano a quelle vittorie ottenute in modo clamoroso.
Europei, World Cup, Brasile, Serbia, Cuba, Piccinini, Del Core, non importava CONTRO CHI giocavano, non contava CHI giocava, non contava IN QUALE MANIFESTAZIONE. Le nostre azzurre asfaltavano qualunque avversario si presentasse davanti quasi umiliandolo.

Vederle giocare era uno spettacolo, noi tifosi eravamo ORGOGLIOSI di supportare queste ragazze che ci facevano sognare. Ma questo succedeva a settembre, a novembre. Ora siamo ad Agosto e, si sa, la storia cambia velocemente e lo sport muta continuamente.
Le Olimpiadi erano all'orizzonte e tutti credevano nel gruppo, nella forza di quella squadra che aveva raggiunto livelli straordinari.






Poi, la prima tegola: ANTONELLA DEL CORE, la schiacciatrice titolare insieme alla Picci, diventata uno dei punti cardine dell'Italia, non è stata giudicata idonea dai medici, a quanto pare per un problema cardiaco. E'come un fulmine a ciel sereno: per lei soprattutto, che si era guadagnata quel posto meritatamente, migliorando giorno dopo giorno; per la squadra, che perdeva un punto di riferimento essenziale e per noi tifosi, che incominciavamo a vedere sempre più lontano quel cerchio di metallo che mai ci era sembrato così vicino.

Però si diceva: le ragazze devono dimostrare di essere una VERA SQUADRA, che quando viene colpita da questi problemi li affronta con orgoglio e ne esce ancora più forte di prima.

Si gioca la final six del Grand Prix, formazione rivoluzionata in ogni partita. L'Italia non gioca bene, non vince e non convince.
Vabbè, ma i Giochi sono lontani, si pensava.....
E invece no. Invece di arrivare belle notizie ne arriva un'altra che spiazza tutti: la mamma di Tay Aguero è gravemente malata, lei non ci pensa due volte e corre a raggiungerla. Non sa che quando una persona ha un cuore di pietra niente e nessuno potrà scalfirlo.....
Le ragazze stavolta devono veramente dimostrare di avere le palle, scusate la parola. Devono far capire che quelle vittorie non sono venute fuori a caso. Devono dimostrare che dietro al viso da pin-up si nascondono delle donne che possono portare in alto il nome del proprio Paese.


Si inizia con un 3-1 alla Russia. "Cavoli, con le campionesse del mondo!" si potrebbe pensare, ma c'è da evidenziare che l'Italia non ha giocato perfettamente e molte volte è stata favorita da errori clamorosi delle avversarie.
In seguito arrivano Kazakistan e Algeria e sono due 3-0 consecutivi, ma non c'è da impressionarsi perchè si sapeva che erano due formazioni che non avrebbero destato alcuna preoccupazione.
Incominciano le partite toste: prima si affronta la Serbia, si gioca bene e si vince altrettanto bene. La semifinale sembrava alla nostra portata. Poi arrivano le brasiliane che ci guastano la festa e ci fanno aprire gli occhi: 3-0 netto, senza possibilità di reclami. Qualche dubbio sale.....

L'unica cosa da fare è solo questa: analizzare la sconfitta per vedere dove si è sbagliato, rialzare la testa e dare tutto per cercare di battere il Brasile. L'unico modo per rincontrarle è andare in finale.

Nei quarti ci capitano gli USA, partita sulla carta non molto difficile.
Le nostre iniziano bene, conquistano il primo set, poi nel secondo sembrano smarrirsi. Nel terzo parziale tornano a giocare bene, senza imperfezioni, la Picci e la Tay sono in grande spolvero. La sfida con Cuba sembra avvicinarsi sempre di più.


Ma improvvisamente le cose cambiano: le ragazze sembrano perdersi, a loro non riesce più nulla mentre le statunitensi incominciano ad attaccare, difendere, murare con una continuità impressionante. Ad inizio set la Berg con le sue battute guadagna un vantaggio di 8-0. Ormai quel parziale è andato, ma invece di concentrarsi sul tie-break le nostre azzurre non riescono a giocare in quel modo che solo loro sanno fare.
Finisce così l'avventura delle azzurre. Finisce con una sconfitta per 3-2 quando avevano in pugno la partita. Finisce con tanta rabbia e amarezza nel cuore. Finisce tra le lacrime.

Finisce......e non c'è da aggiungere altro.

Hanno deluso le aspettative, forse un pò troppo pesanti, ci hanno deluso per COME hanno perso questa partita. Ma alla fine dovremo solo dire GRAZIE a queste ragazze, perchè se un anno fa qualcuno mi avrebbe detto che questo gruppo sarebbe riuscito a conquistare Europei e Coppa del Mondo con quella facilità.....beh, forse l'avrei rinchiuso in un manicomio.

GRAZIE COMUNQUE RAGAZZE, perchè ci avete regalato grandi emozioni che difficilmente scorderemo e quei pianti a fine partita ci hanno trafitto il cuore.
So che per molte di voi questa è stata l'ultima Olimpiade, ma non preoccupatevi: in un modo o nell'altro, se ve lo meritate veramente, la vita vi darà un'altra possibilità.

FORZA AZZURRE. NOI CREDIAMO IN VOI.
SEMPRE E COMUNQUE.

Valeria




Foto: FIVB

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