Nella giornata di ieri è arrivato a Londra uno degli atleti più attesi della rassegna a cinque cerchi, lo sprinter jamaicano Usain Bolt. In un'intervista esclusiva al "Sun" afferma che "se non vinco anche qui non divento una leggenda". A quanto pare, essere arrivato primo nei 100, 200 e 4x100 a Pechino nel 2008 con altrettanti record del mondo, non lo fa entrare di diritto nella cerchia dei miti dello sport.
"Può capitare a chiunque - dichiara riferendosi a campioni del suo livello -di vincere un'Olimpiade, ma ciò non basta per essere considerato uno dei più grandi atleti. Ci devi riuscire di nuovo, se vuoi staccarti dalla massa".
Ecco dunque spiegato il motivo del suo unico obiettivo in terra inglese: vincere ogni gara a cui prenderà parte, da solo o con gli altri atleti jamaicani, tra cui spicca sicuramente il suo avversario più temibile, Yohan Blake, che lo ha battuto ai Trials. I bookmakers lo danno per sconfitto dietro al connazionale, anche per i problemi alla schiena, ma Bolt pensa solo al bis, anche perchè questi, probabilmente, saranno gli ultimi Giochi in cui gareggerà nelle sfide regine della velocità: "I fan pensano sempre ai 100 però io preferisco i 200. Ma in Brasile, quando compirò 30 anni, potrei dedicarmi ai 400 ed al salto in lungo. Successivamente gareggerò ancora per una stagione, e poi sarà finita." Dopodichè si dedicherà ad altro: "A 32 anni non correrò più, potrebbero offrirmi 50 milioni di dollari ma non mi farebbero cambiare idea, smetterei comunque''.
I suoi obiettivi cambieranno ''perché Alex Ferguson non mi ha mai visto giocare, quindi non si sa mai. Non credo che nel Manchester United - scherza da tifoso dei Red Devils - ci sia qualcuno più veloce di me''
Poi, spazio anche alla sua vita privata. "Un giorno voglio sposarmi, ma non avverrà prima del mio ritiro dall'atletica. Invece nel frattempo vorrei dei figli, forse anche dopo le Olimpiadi''. Nel caso sia maschio tutti si aspetterebbero un fenomeno delle piste di atletica, esattamente come il padre ''ma io vorrei che facesse il calciatore. Se corresse, dal momento in cui potrà stare in piedi tutti gli chiederebbero di essere il più veloce del villaggio''.
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