"Voi sapete dov'ero un anno fa: credevo che non sarei neanche riuscito a
sopravvivere. Adesso sono campione d'Italia. Non voglio sembrare melodrammatico,
però lo dico a tutte le persone ammalate di cancro: non perdete mai la speranza,
perché il sole può tornare a splendere! Io l'ho visto, ce l'ho fatta, e io non sono
nessuno, sono una persona normale".
Non è stata una lettura facile la mia: ad ogni pagina tornavano in mente ricordi dolorosi che in questi quattro anni ho sempre cercato di allontanare per soffrire meno. Ma dopo aver pianto, sofferto, patito le pene dell'Inferno con Jack il "lieto fine" ripaga di tutto. E' ancora più bello perché non inventato, ma reale, autentico. Leggendo non ho solo pianto, ma anche riso, sorriso, in alcuni punti mi sono anche divertita: è stato un bel viaggio.
Il racconto della sua storia dà a tutti un grande messaggio di speranza e di forza: non bisogna mai mollare, indipendentemente dal problema che si affronta. Lo consiglio a tutti, a chi è malato in primis, a chi non lo è e a chi ha perso una persona cara per il cancro: ad ognuno lancia un messaggio diverso, ma positivo!
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