
Citazioni olimpiche
"Come nelle Olimpiadi sono incoronati non i più belli e i più forti, ma quelli che partecipano alla gara (e tra di essi infatti vi sono i vincitori), così nella vita chi agisce giustamente diviene partecipe del bello e del buono."
ARISTOTELE
"I primati mondiali sono fatti per essere battuti, un oro olimpico resta per sempre."
USAIN BOLT
"L'Olimpiade vince con gli sport poveri, ma vince anche con i campioni del superprofessionismo. L'Olimpiade è una parentesi tra le contraddizioni dello sport, viaggia tra le angustie e gli splendori del mondo, non maschera nulla, non ci fa dimenticare tragedie e ingiustizie, difende faticosamente valori. Benedetto sia chi la concepì e chi la fece rinascere. Nulla di più bello ho visto sgorgare dalla fantasia dell'uomo."
CANDIDO CANNAVO'
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martedì 21 agosto 2012
mercoledì 8 agosto 2012
Phlochte awesome collage!
Bellissimo collage! Non so chi l'abbia fatto, io l'ho trovato sulla pagina Twitter #TeamLochte.

domenica 5 agosto 2012
sabato 4 agosto 2012
Grazie Mike... We'll miss u!
Quando si vuole scrivere qualcosa a proposito di Michael
Phelps si corre sempre il rischio di risultare banali. Ormai ogni aggettivo
superlativo e ogni soprannome è stato usato per descriverlo, ma voglio provarci
lo stesso.
Stasera, con la staffetta 4x100 mista, calerà
definitivamente il sipario sulla sua carriera unica e inimitabile, apertasi nel
2000 alle Olimpiadi di Sidney. In quella occasione non portò a casa nessuna
medaglia, ma quello rappresentò il punto di partenza per tutti i successi
futuri e, soprattutto, lì battè il primo dei tanti record fatti registrare in
seguito: a soli 15 anni fu il più giovane nuotatore statunitense a qualificarsi
per i Giochi.
Da lì Phelps ha iniziato a inseguire una medaglia dopo
l’altra, a battere un record dopo l’altro, macinando km su km in vasca, non
tralasciando neanche i giorni festivi perché in questo modo poteva guadagnare
più ore di allenamenti. “Mangiare,
dormire e nuotare, è tutto quello che so fare” dichiara nelle interviste.
Ma sa nuotare come nessun altro al mondo, come nessun altro prima di lui. Il
nuoto si potrebbe dividere in a.p. e p.p., ovvero AntePhelps e PostPhelps.
Tutti quelli che hanno gareggiato prima non hanno mai raggiunto i suoi livelli,
tutti quelli che arriveranno dopo risulteranno secondi: il primo resterà per
sempre Mike.
Stasera, quando probabilmente concluderà la sua formidabile
carriera con un’ultima medaglia, mi alzerò in piedi dal divano e lo applaudirò
dalla tv. So già che piangerò, ma non me ne vergogno e non mi importa. Saranno
lacrime di malinconia perché la sua presenza mancherà, nessuna competizione sembrerà
più la stessa senza di lui. Ma saranno anche e soprattutto lacrime di gioia
perché ho avuto la fortuna di poter ammirare le imprese di questo ragazzo
27enne. Sembra che nessuno se lo ricordi mai, ma Michael Phelps prima di tutto
è un ragazzo normale, come tutti gli altri.
E’ per questo che piace a tutti. Mike è uno di noi, un
ragazzo di provincia che ha iniziato a nuotare per imitare le sorelle più
grandi. Rifugiarsi in acqua per sfuggire ai problemi della vita. Quando metti
la testa in vasca dimentichi il fatto di non avere un padre che ti aiuti a
crescere o che ti hanno diagnosticato l’ADHD (sindrome da deficit di attenzione
e iperattività). Inoltre in vasca non si vedono le orecchie troppo grandi che
ti incorniciano il viso: metti la cuffia, gli occhialini e alla partenza dai
blocchi tutti sono uguali, nessuna differenza, perlomeno fino al tuffo. Perché
appena Michael inizia a gareggiare la differenza tra lui, alieno, e gli altri,
comuni mortali, si nota, e ad ogni bracciata si fa sempre più insistente.
Al Bello/Getty Images Sport |
Ma qualcosa che non va resta sempre. Dopo le Olimpiadi di Atene
nel 2004 fu trovato ubriaco alla guida. Dopo le Olimpiadi di Beijing nel 2008
sulle copertine dei giornali di ogni paese del mondo comparve una sua foto
mentre fumava marijuana a una festa universitaria. Perde diversi sponsor,
chiede scusa in pubblico, paga i suoi errori e ricomincia: mangiare, nuotare,
dormire.
“Un tipo solitario” lo definisce Bob Bowman, il suo allenatore/secondo
padre/mentore/guida/esempio da imitare/socio in affari. Ma anche un tipo che
dopo Pechino decide di prendersi una pausa e di cominciare a vivere veramente
la sua vita, perché 24 anni si hanno solo una volta e non si può passare tutta
la gioventù in acqua. E’ così che Mike scopre la vita, quella normale, di tutti
i giorni, fatta di uscite con gli amici, di poker, videogiochi, feste,
divertimenti. Poi torna a nuotare e deve fare i conti con qualche sconfitta di
troppo. Sconfitta, questa parola nel vocabolario di Mike era definitivamente
scomparsa, ma lui si mostra un vero mito anche in questo: non si scompone di
fronte agli ostacoli, analizza le gare e ricomincia ad allenarsi giorno dopo
giorno per tornare ad essere il solito Kid di Baltimora.
Arriviamo a London 2012, l’ultima Olimpiade per Phelps,
l’ultima competizione in assoluto prima di appendere cuffia e occhialini al
chiodo. Decide di partecipare “solo” in sette gare per concentrarsi sulle
staffette e potersi godere il Villaggio e l’atmosfera a cinque cerchi.
Finalmente libero dal peso degli 8 ori da conquistare, ma ancora con gli occhi
puntati addosso. Alla conferenza stampa di presentazione dei Giochi tira fuori
il cellulare e scatta una foto ai giornalisti presenti: it’s the last time. Poi
incominciano le gare e nei 400 misti si classifica quarto. Uno schifo per un
atleta abituato a vincere o quantomeno ad arrivare sul podio.
In seguito
guadagnerà due argenti, nella 4x100 e nei 200 farfalla, dove non veniva
sconfitto da Sidney 2000. I media lo danno per spacciato, nonostante in questo
modo abbia sorpassato la ginnasta Latinina nel computo totale delle medaglie
olimpiche, ma Mike rinasce sempre e conquista tre ori: 4x200, 200 misti e 100
farfalla.
![]() |
Reuters/Michael Dalder |
Tutti si ricorderanno del Phelps “Cannibale”, capace di
portare a casa 8 medaglie del metallo più pregiato a Pechino, o di quello di
Londra quando ha battuto ogni altro sportivo. Beh, io vado controcorrente: me
lo voglio ricordare così, poco più che bambino, 15enne, a Sidney, quando
sembrava non rendersi conto di dove si trovasse, completamente spaesato; quando
guardava i giornalisti che gli si paravano di fronte con occhi impauriti come a
chiedere: “Ma che volete da me? Io sono qui solo per nuotare”; quando ogni cosa
del mondo sembrava stupirlo, prima che fosse lui a stupire quello stesso mondo.
Grazie per tutto Mike.......ci mancherai e non immagini
neppure quanto!
Alfy/ Valeria
giovedì 26 luglio 2012
E se Phelps fosse un cavallo?
Appena ho letto il titolo dell'articolo scritto da Leo Turrini, giornalista che apprezzo particolarmente, non ho potuto fare a meno di andare a leggerlo.
Phelps è stato definito in tantissimi modi, gli hanno affibbiato decine di soprannomi, ma mai avevo letto di una connessione con un CAVALLO (???)!!!!!
Una foto che ho scattato 4 anni fa a Pechino |
Anyway... se anche voi siete curiosi e volete scoprire il perchè di questa definizione, ecco l' articolo:
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mercoledì 25 luglio 2012
Lochte's/ Phelps' articles
ANSA: una bella carrellata di immagini scattate ieri durante gli allenamenti del Kid di Baltimora
DotSwim.it: Lochte/Phelps
Sportevai.it: Lochte/Phelps, Bowman/Troy
Los Angeles Times: Olympic swimmer Lochte hasn't let hype go to his head
News-Journal: Lochte's biggest fan is.........
News Track India: Lochte-Evans flirt?
the NORTHWESTERN.com:
Phelps aiming to add to his medal haul
metronews: Spitz afferma: "Phelps vincerebbe anche con la pelliccia"
Lochte-Phelps Rivalry Will Continue in London
Un altro bellissimo articolo a proposito della sfida attesissima tra Ryan Lochte e Michael Phelps, pubblicato sul NY Times.
Questo fotomontaggio è stupendo! |
martedì 24 luglio 2012
Michael Phelps - L'alieno della porta accanto
Beppe Di Corrado da ilgiornale.it - 18 Agosto 2008
"Tuffati che non si vedono più le orecchie: in
acqua si confonde tutto, si scivola, si spinge, si respira, si riempie la vita.
Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto: Michael conta le medaglie
come i passi della danza, come il ritmo dell'esistenza. Non serve una melodia,
ma le battute che cadenzano le bracciate. L'iPod prima di lanciarsi in piscina
sta lì per quello: Phelps si concentra pensando alla musica che ha appena
sentito, al ritmo che gli è appena suonato dentro. Ricorda Rain Man, ti riporta
al pianista di Shine, fa pensare a Will Hunting. Il mondo dei geni ribelli o
autistici.
Michael sta in mezzo, né uno, né l'altro solo
per una bracciata. Phelps è un mostro, un superuomo, un fenomeno. Però è un
normale diverso: lo è stato da bambino, lo è adesso, lo sarà domani. L'acqua
gli ha dato una vita che l'aria non gli avrebbe garantito. Respira, spinge e
conta. La piscina cambia tutto: «Tuffati e non si vedranno più le orecchie» è
il consiglio che gli diede il primo allenatore. Perché Michael era un bimbo
complessato dalle parabole che gli fanno da contorno al viso.
L'acqua l'ha calmato, dice la madre Debbie che lo portò nella stessa piscina dove nuotava Hilary, una delle due sorelle di Phelps. Dorso, prima. Dorso perché Michael non riusciva a tenere il volto sott'acqua. Poi stile, rana, farfalla, tutto. Coperto d'acqua e dalle parole di Bob Bowman, il suo allenatore storico che oggi è l'unico uomo di questa storia di un'America di provincia e contemporanea: due genitori giovani negli anni Settanta, universitari e poi lavoratori della classe media, insegnante lei, poliziotto a cavallo lui, tre figli arrivati senza tanti pensieri, l'equilibrio rotto, le botte di lui, lei dall'avvocato, il divorzio.
Bye bye famiglia, bye bye serenità. Una casetta squallida in un sobborgo di Baltimora, una madre e due sorelle. La solitudine. Bob è l'amico, il fratello, il padre. Non è un caso che sia laureato anche in psicologia. Michael preferisce parlarne solo come un socio in affari: lo ascolta e insieme macinano milioni con gli sponsor, i dvd e i premi. Incassa Phelps e Bowman prende una percentuale. Lui continua a parlare mentre Michael nuota.
Foto: Al Bello/Getty Images Europe
Lochte's album
Lo so che ormai non ce la farete più a sopportare i miei post su Ryan Lochte, ma vi avevo già avvisati dicendo che è uno dei miei più grandi idoli in assoluto!
D'altronde, quando ci si trova di fronte ad un album con foto simili come si fa a resistere alla tentazione di pubblicarlo?
BUONA VISIONE! XD
P.s.: ovviamente ci sarà anche un largo spazio da dedicare a Michelone Phelps. Sarebbe buffo tenere un blog sulle Olimpiadi e non parlare dell'atleta con più medaglie iridate. E non mancherà neanche Usain Bolt, altro grande protagonista. Stay tuned!
sabato 21 luglio 2012
33 Team USA Athletes to Watch In London (by NBC)
Ci sono, tra i 33 selezionati....
MICHAEL PHELPS.
RYAN LOCHTE
JEN KESSY /APRIL ROSS
KERRI WALSH JENNINGS /MISTY MAY - TREANOR
Vichy - Day 6 - collage by Kathleen Hersey posted on Twitter

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venerdì 20 luglio 2012
lunedì 16 luglio 2012
I nuotatori americani a Vichy in vista delle Olimpiadi
I nuotatori statunitensi da ieri sono in Francia, a Vichy, per l'ultimo collegiale prima delle Olimpiadi. Ryan Lochte nel suo sito ufficiale ha postato diverse immagini che lo ritraggono insieme a Phelps e Dwyer durante il volo che li ha portati in Europa.
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Conor Dwyer, Ryan Lochte & Michael Phelps |
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Tutti e 3 insieme |
Lochte compare nella copertina di Splash, edizione di Luglio/Agosto, in cui ovviamente si parla dei nuotatori statunitensi che gareggeranno a Londra.
Un'altra foto presa dalla pagina ufficiale della Federazione statunitense mostra la piscina in cui si allenano gli americani a Vichy:
mercoledì 11 luglio 2012
(-16) Sfida Phelps/Lochte
E' una delle sfide più attese a Londra, quella che terrà incollati ai televisori migliaia di persone in tutto il mondo. Michael Phelps vs Ryan Lochte. Il nuotatore più forte mai esistito contro il suo compagno di squadra che da un paio di anni sta tentando di dimostrare di essere il migliore.
Si scontreranno in due gare, i 200 e 400 misti, dopo che Mike ha deciso di rinunciare ai 200 stile libero per concentrarsi sulle staffette. Di sicuro saranno sfide stellari, ai limiti del possibile, come hanno già dimostrato ai Mondiali di Shanghai dello scorso anno e ai recenti Trials.
Ryan è migliorato moltissimo da Pechino ad oggi: ha cambiato alimentazione, modo di allenarsi, ha lavorato sui piccoli gesti che facevano la differenza con il Kid di Baltimora. Conosce le sue capacità, i suoi progressi e dichiara che questo è il suo anno e Londra sarà la sua Olimpiade.
Michael, d'altro canto, non sta certo a guardare. Dopo un periodo di relax (strameritato direi) in seguito alla strabiliante impresa compiuta a Pechino è tornato alla forma strepitosa che ha mostrato durante i Giochi del 2008. Per la prima volta in vita sua è stato battuto in diverse occasioni dallo stesso Lochte, ma ha imparato dalle sconfitte e lavorando duro ha cercato di migliorare alcuni aspetti che lo avevano portato a perdere.
Le Olimpiadi sono una storia a sè, entrano in gioco diversi fattori, non basta il talento, quindi per me non bisogna guardare al passato, ai confronti precedenti.Quando si troveranno l'uno accanto all'altro ai blocchi di partenza si partirà da zero, alla pari.
Non vedo l'ora di poterli ammirare a Londra, sarà uno spettacolo assicurato!
Io devo ammettere che tifo più per Ryan Lochte. L'ho "conosciuto" a Pechino e da quel momento in poi non ho mai smesso di seguirlo, gara dopo gara, intervista dopo intervista. Ho scoperto con molto piacere che dietro al grandissimo atleta qual è si nasconde anche un ragazzo pazzo, divertente, allegro. Adoro le sue interviste, riesce sempre a fare della battute in qualsiasi occasione, e poi mi piace molto il suo atteggiamento: nuota perchè lo diverte, tutto ciò che fa nella vita è per divertimento, cerca di godersela al massimo. Insomma: è diventato il mio idolo! (presto gli dedicherò un intero post)
E voi, invece, per chi tifate? Fate parte dello schieramento Lochte o dello schieramento Phelps? :)
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I due sono anche buoni amici, è una cosa bellissima! |
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