Citazioni olimpiche

"Come nelle Olimpiadi sono incoronati non i più belli e i più forti, ma quelli che partecipano alla gara (e tra di essi infatti vi sono i vincitori), così nella vita chi agisce giustamente diviene partecipe del bello e del buono."

ARISTOTELE

"I primati mondiali sono fatti per essere battuti, un oro olimpico resta per sempre."

USAIN BOLT

"L'Olimpiade vince con gli sport poveri, ma vince anche con i campioni del superprofessionismo. L'Olimpiade è una parentesi tra le contraddizioni dello sport, viaggia tra le angustie e gli splendori del mondo, non maschera nulla, non ci fa dimenticare tragedie e ingiustizie, difende faticosamente valori. Benedetto sia chi la concepì e chi la fece rinascere. Nulla di più bello ho visto sgorgare dalla fantasia dell'uomo."

CANDIDO CANNAVO'

sabato 22 febbraio 2014

Forza e coraggio


"Voi sapete dov'ero un anno fa: credevo che non sarei neanche riuscito a 

sopravvivere. Adesso sono campione d'Italia. Non voglio sembrare melodrammatico,

 però lo dico a tutte le persone ammalate di cancro: non perdete mai la speranza, 

perché il sole può tornare a splendere! Io l'ho visto, ce l'ho fatta, e io non sono 

nessuno, sono una persona normale".

Non è stata una lettura facile la mia: ad ogni pagina tornavano in mente ricordi dolorosi che in questi quattro anni ho sempre cercato di allontanare per soffrire meno. Ma dopo aver pianto, sofferto, patito le pene dell'Inferno con Jack il "lieto fine" ripaga di tutto. E' ancora più bello perché non inventato, ma reale, autentico. Leggendo non ho solo pianto, ma anche riso, sorriso, in alcuni punti mi sono anche divertita: è stato un bel viaggio. 



Il racconto della sua storia dà a tutti un grande messaggio di speranza e di forza: non bisogna mai mollare, indipendentemente dal problema che si affronta. Lo consiglio a tutti, a chi è malato in primis, a chi non lo è e a chi ha perso una persona cara per il cancro: ad ognuno lancia un messaggio diverso, ma positivo!



Foto: "Voi sapete dov'ero un anno fa: credevo che non sarei neanche riuscito a sopravvivere. Adesso sono campione d'Italia. Non voglio sembrare melodrammatico, però lo dico a tutte le persone ammalate di cancro: non perdete mai la speranza, perché il sole può tornare a splendere! Io l'ho visto, ce l'ho fatta, e io non sono nessuno, sono una persona normale".

Non è stata una lettura facile la mia: ad ogni pagina tornavano in mente ricordi dolorosi che in questi quattro anni ho sempre cercato di allontanare per soffrire meno. Ma dopo aver pianto, sofferto, patito le pene dell'Inferno con Jack il "lieto fine" ripaga di tutto. E' ancora più bello perché non inventato, ma reale, autentico. Il racconto della sua storia dà a tutti un grande messaggio di speranza e di forza: non bisogna mai mollare, indipendentemente dal problema che si affronta. Lo consiglio a tutti, a chi è malato in primis, a chi non lo è e a chi ha perso una persona cara per il cancro. 

Grande Jack!

Nessun commento:

Posta un commento