Marco Bonitta ha spiegato ieri i motivi che hanno portato alle 14 convocate per i Mondiali italiani. "Mi sono preso tutto il tempo a disposizione per scegliere le 14 atlete. La decisione l'ho presa ieri sera alla fine delle due amichevoli con l'Azerbaijan. E' stata una scelta più pensata e più sofferta rispetto alle precedenti perché è basata non solo sulle caratteristiche tecnico-tattiche della squadra, ma anche fisiche. La scelta principale è stata determinata dal fatto di avere tre palleggiatrici nella lista".
Poi si è soffermato sulle caratteristiche di ogni regista: "Abbiamo due palleggiatrici che devono essere gestite, dal punto di vista fisico ovviamente, non certo da quello tattico. La Ferretti in maniera particolare, reduce da un'operazione, va gestita in termini di riposo e attività. Ieri per la prima volta ha giocato tre set consecutivi, a soli tre giorni dall'avvio dei Mondiali. Lo ha fatto molto bene, ma dal punto di vista fisico ha accusato.
Eleonora non ha alcun tipo di problema fisico però un Mondiale così lungo ti fa pensare che, come tutte le giocatrici più anziane, non sia in grado di sopportare questo ritmo di gioco. Avere Noemi mi garantisce la possibilità di poter scegliere in questo ruolo con un pò più di varietà. Credo che lei sia dentro non solo per questo, lo voglio dire, ma perché durante il Grand Prix e in quest'ultimo periodo mi garantisce un livello di qualità sufficiente per giocare un Mondiale".
Automaticamente poi sono venute le altre scelte con tre centrali e quattro schiacciatrici. "Nelle scelte di posto 4 ho cercato di trovare la soluzione migliore affinché si potessero integrare tutte e quattro in un sistema".
Bonitta ha definito il Mondiale come una manifestazione con tre Mondiali all'interno: "I tre gironi vanno affrontati singolarmente e bisogna guardare con un occhio avanti perché ogni girone determina quello successivo".
Si è definito soddisfatto delle quattro amichevoli vinte 3-0 negli ultimi giorni. Gli avversari non erano fortissimi, ma la squadra ha risposto bene anche dal punto di vista mentale, particolare importantissimo nella prima fase. "Non esistono partite facili perché bisogna comunque prepararsi, avere l'atteggiamento giusto e fare le cose che servono per giocare bene. Dobbiamo entrare in campo con la voglia di chiudere la partita nel minor tempo possibile, quando possiamo, perché la seconda e la terza fase chiederà il conto a tutte le squadre che non avranno lavorato bene sotto questo aspetto".
Ovviamente bisognerà puntare a non partire troppo lente nel primo girone visto che gli avversari non saranno squadre blasonate o troppo forti, aspetto su cui hanno lavorato ultimamente.
Nessun commento:
Posta un commento