Ammettiamolo: prima dell'inizio della Final Six di World League a Firenze chi avrebbe scommesso sugli Stati Uniti? La maggior parte delle persone pronosticava una vittoria per il Brasile o la Russia o magari, perché no, anche per i nostri azzurri. Dopo la prima partita che ha visto opporsi gli USA e l'Italia i sostenitori di una vittoria azzurra sono aumentati: per una volta sembrava possibile arrivare all'oro. E invece......
La Russia non si è qualificata neanche per la semifinale (con le ipotesi peraltro anche abbastanza fondate di una sconfitta voluta dai brasiliani contro gli iraniani proprio per sbattere fuori i campioni olimpici in carica), l'Italia ha ceduto di schianto al Brasile con un imbarazzante primo set perso a 11 e gli Stati Uniti si sono imposti con facilità contro l'Iran.
FINALE
USA 3-1 BRASILE
GLI STATI UNITI VINCONO LA WORLD LEAGUE PER LA SECONDA VOLTA NELLA LORO STORIA
Primo set spettacolare, chiuso 31-29 a favore degli americani. Il Brasile non molla e si aggiudica il secondo parziale. I verdeoro sembrano poter conquistare la partita, ma gli Stati Uniti mostrano un gioco brillante e capitanati da un Sander in stato di grazia e da un Lee capace di stampare ben 7 muri riescono a chiudere il match con un attacco di Anderson.
Dal punto di vista del gioco il match ha proposto azioni lunghe ed emozionanti, muri e schiacciate davvero impressionanti. Il mio 10+ va al muro ad una mano di Holt su Lucas.
Per godervi tutte le azioni migliori della finale cliccate qui sotto:
Gli Stati Uniti avevano mostrato un buon gioco anche nella fase a gironi, eliminando Bulgaria e Serbia, ma non sembravano avere grandi chance per la vittoria. La prima sonora sconfitta inflitta dall'Italia in apertura aveva nutrito ancor più dubbi, ma gli americani sono poi riusciti a ritrovasi contro l'Australia e soprattutto contro l'Iran.
Sicuramente le prestazioni di Taylor Sender, 22enne neo acquisto di Verona, hanno dato una marcia in più a tutta la squadra, ma possiamo dire che il sestetto in generale è di altissimo livello. Da sottolineare il talento al palleggio classe 1993, Christenson, che ha mostrato di saper guidare al meglio i suoi attaccanti. Eccellenti le prove dei due centrali, Lee e Holt. Anderson, ormai utilizzato sempre come opposto, ha mostrato di sapersi calare perfettamente in questo ruolo e ha contribuito al successo del team. Il libero Shoji è riuscito a contenere bene le battute dei brasiliani e i loro attacchi.
Insomma, una squadra che rappresenta un bel mix tra giovani e giocatori più esperti e che si candida a recitare un ruolo da protagonista ai Mondiali.
Capitolo Italia. C'è chi è felicissimo di questa medaglia e ne va fiero, d'altronde è pur sempre un bronzo che ci conferma il valore altissimo della squadra, ma non riesco a vedere il bicchiere mezzo pieno.
Per me è davvero grave il fatto che riusciamo sempre ad arrivare alle fasi finali delle competizioni importanti, ma che stecchiamo sempre la partita decisiva. Non è tanto una questione di fisicità o tecnica, i giocatori validi li abbiamo, ma mentalmente non riusciamo mai ad entrare bene in partita.
Più che un bronzo che vale oro è un bronzo che vale poco per me.
Spero di essere smentita dagli azzurri ai prossimi mondiali in Polonia. Dopo 3 anni in cui abbiamo collezionato solo argenti e bronzi un oro mondiale sarebbe il giusto coronamento di un percorso sin qui davvero importante e ricco di soddisfazioni, ma che non ci ha mai regalato una vittoria completa.
I mezzi li abbiamo, i giocatori anche, bisogna solo cambiare atteggiamento nelle partite chiave e ce la possiamo fare.
In ogni caso, sempre forza azzurri!
Foto: FIVB
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