In questi ultimi giorni ho sentito/letto di tutto. Sui vari social network si trovavano facilmente commenti del tipo "Come fa un italiano a tifare Germania? Deve essere proprio scemo!", "Sì, certo, dopo tutti gli ebrei che hanno ucciso avete anche il coraggio di tifarli", "Siete completamente pazzi, così ci distruggono sull'unico campo in cui siamo superiori".
Non so quante volte ho dovuto combattere contro la voglia impellente di rispondere per le rime, ma invece di dar vita a inutili questioni con persone sconosciute ho deciso di scrivere qui, sul mio blog personale, perché ho tifato Germania in finale (e anche in maniera abbastanza spudorata).
Ho tifato Germania perché:
1) Erano oggettivamente i più forti. C'è poco da dire a riguardo. Sono cresciuti nel corso del torneo mostrando una grande solidità in ogni reparto, un buon gioco collettivo, uno spirito di squadra non comune. Non hanno quasi un punto debole, la loro forza è nella difesa (capitanata da Neuer) e nella capacità di far girare la palla per poi piazzare al momento opportuno il cross o il tiro giusto.
2) Era una vera SQUADRA, in cui non c'è un solo leader su cui si poggia tutto il team, ma un insieme di 23 individualità dove ognuno si mette al servizio degli altri e rema nella stessa direzione con l'unico obiettivo di vincere. E non è una roba poi così scontata.
3) Saranno pure privi di fantasia e di creatività in campo, ma hanno vinto e questo basta a zittire tutti. A volte forse è meglio essere più rigidi e schematici: non sempre questo costituisce un fattore negativo, può essere ad esempio tradotto in una mancanza di agitazione (vedasi Messi).
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Deutschland Weltmeister |
4) Erano i favoriti alla vigilia e nonostante la pressione sono riusciti a portare a casa la Coppa. Doppiamente chapeau!
5) Hanno giocatori fortissimi contro cui è quasi impossibile gufare. Vogliamo discutere di Neuer? C'è chi addirittura mette in dubbio il premio come miglior portiere della manifestazione! Ha salvato il didietro ai tedeschi in più di un'occasione, ha una capacità impressionante di prevedere le mosse degli avversari, è di un talento e di una lucidità pazzeschi.
6) Hanno Mario, ma non il nostro, bensì un 22enne che è stato capace di portare alla vittoria i suoi compagni quando tutti presagivano un finale ai rigori. Un ragazzo che poco più che ventenne è stato pagato 37 milioni dal Bayern l'anno scorso (facendolo diventare il secondo giocatore tedesco più pagato della storia dietro al solo Özil) e che già da tempo ha dimostrato di che pasta è fatto. Viene considerato come uno dei talenti teutonici, e non solo, più forti in circolazione e ha dimostrato di meritare quei complimenti con i fatti, non come il suo omonimo.
7) Hanno Schweinsteiger, preso spesso in giro per il suo cognome, che tradotto letteralmente significa "colui che cavalca un maiale", e per il suo viso non di certo bello e delicato, ma chi non lo vorrebbe in squadra? Per me è stato il migliore in finale: ha retto il centrocampo quasi da solo correndo da tutte le parti, cercando di inserirsi in ogni azione, stringendo i pugni quando ha iniziato ad essere bersaglio dei falli degli argentini, protestando soltanto quando Aguero con la sua gomitata gli ha fatto uscire il sangue dallo zigomo destro. Più veniva colpito più si rialzava come se niente fosse. E' uno dei leader indiscussi, stoico, davvero un esempio.
Ci vorrebbero più Schweinsteiger nel mondo del calcio e meno primedonne o cascatori (ogni riferimento a Balotelli o Neymar è puramente casuale).
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Schweinsteiger, un vero leader stoico che non si è mai arreso Ap |
8) Hanno Müller, a cui secondo me dovevano dare il premio come miglior giocatore del torneo, ma come troppo spesso succede quando gioca Messi i premi finiscono a lui a prescindere. Basterebbe già dire che a 24 anni ha già partecipato a due Mondiali e ha segnato 10 gol, ma i numeri non sempre rispecchiano la grandezza di un atleta. Nel suo caso, invece, sì: è un attaccante, ma nonostante venga utilizzato spesso da Guardiola come prima punta, si trova più a suo agio quando viene schierato più dietro. Ha uno spiccato fiuto per il gol, riesce a superare l'avversario con facilità, spesso i suoi cross sono perfetti per i compagni in area. Insomma: un giocatore completo a cui auguro di superare il record di gol fatto registrare dal compagno Klose.
9) Hanno Klose, che ho appena citato. Il giocatore che ha segnato più gol in un Mondiale andando a segno ben 16 volte in 4 edizioni e superando Ronaldo, fermo a quota 15. Nonostante abbia 36 anni Miro riesce sempre a sorprendere in positivo e a trovare spazio in questa Germania dall'età media molto bassa. Lo davano per bollito già tempo fa, ma ha dimostrato ancora una volta di essere all'altezza.
10) Non me ne frega una cippa della Merkel. Non è che se tifo Germania ai Mondiali allora vuol dire che sono d'accordo con le mosse politiche della cancelliera tedesca. Diamine, resta pur sempre una partita di calcio che, per quanto possa essersi trasformato in una macchina per fare soldi, rimane comunque un gioco. Non è che adesso visto che hanno vinto la finale la Merkel inizierà a sfotterci e a deriderci anche in politica. Le sue mosse economiche non c'entrano una cippa con il calcio! Se stronza era stronza rimane, se aveva un accanimento contro l'Italia tale rimarrà e non di certo perché ha stretto tra le braccia la Coppa del Mondo.
11) Non ho mai sopportato Maradona al di fuori del campo e non è che Messi mi stia proprio tanto simpatico. Penso che il primo sia stato un mito (quasi) impossibile da eguagliare per le sue performances indimenticabili, ma che fuori dal mondo del calcio non ne abbia combinata una giusta e che ora sputa sentenze contro tutto e tutti, il più delle volte senza ragione alcuna. Il secondo, invece, è un fenomeno, ma a volte è stato troppo sopravvalutato per me (vogliamo parlare dei quattro Palloni d'Oro di cui ne meritava solo due o del premio di miglior giocatore dei Mondiali?), con la Nazionale non è mai riuscito ad esprimersi ad altissimi livelli e non è neanche un leader carismatico. Fa parte della storia del calcio, ma Maradona e Pelè sono tutt'altra cosa.
La delusione di Messi.
Getty
12) Loro nel 2006 hanno tifato noi nonostante li avessimo battuti. Ricordo ancora che i giorni prima della finale sul Lago di Garda c'era la corsa alle maglie degli azzurri da parte dei tedeschi perché tra Italia e Francia meglio veder trionfare noi che loro. Forse è solo questo che ci accomuna, ovvero l'odio nei confronti dei cugini galletti, ma non è cosa da poco. A volte l'odio unisce più dell'amore.
13) Hanno un senso di appartenenza e un patriottismo che gli invidio molto. Noi italiani siamo i primi che svalutiamo la nostra terra, non siamo fieri della nostra provenienza, ma spesso ce ne vergogniamo e accusiamo gli altri invece di riflettere che spesso siamo noi quelli che rovinano la reputazione degli italiani all'estero.
Pensare che una nazione divisa da un muro tra Est e Ovest fino al 1989 sia molto più unita di noi che invece abbiamo ottenuto l'unificazione nel 1861 mi crea una profonda tristezza.
14) Sono i più fighi. Lo so che la bellezza è una cosa soggettiva, ma io credo che abbiano degli elementi davvero notevoli sotto questo punto di vista. Vabbè che io sono un caso perso visto che subisco a prescindere il fascino dei tedeschi e trovo figo anche uno come Müller con un nasone immenso e una bocca in stile forno a legna, ma vogliamo parlare di gente come Hummels, Neuer, Özil, Kroos, Höwedes, Podolski o anche il più "stagionato" Klose?
Mats Hummels che in questo scatto mostra tutto il suo talento da calciatore
15) "Li stimo ma non li sopporto", come amava ripetere un mio zio ogni volta che andavamo in vacanza sul Lago di Garda. E in effetti è vero. Li stimo per come riescono ad essere precisi in ogni cosa che fanno, puntuali, rispettosi dei compiti loro assegnati e delle leggi, efficienti, diligenti, ma in realtà sono anche gli stessi motivi per cui non li sopporto. Non hanno il nostro carisma, l'allegria contagiosa, la simpatia, la gioia di vivere, di divertirsi e fare festa, di lasciarsi andare ogni tanto e fregarsene delle etichette sociali.
Nonostante i tempi in cui viviamo sono fierissima e orgogliosa di essere italiana, ma così come abbiamo goduto noi nel 2006 (e ancora godo, devo ammetterlo) lasciamoli godere per la loro splendida e meritata vittoria.
Alfy (fieramente italiana ma tifosa della Germania)