Non parlo delle polemiche con i tifosi modenesi, ma è una scelta voluta dato che penso che la prima differenza tra volley e calcio risieda proprio nel fatto che appena cade l'ultima palla si torna ad essere tutti amici, indipendentemente dalla squadra per cui si tifa. Questo non implica che gli sfottò, gli insulti bonari o simili non siano legittimi, anzi: ricordi certi scontri verbali con quelli di Cuneo che avrebbero fatto rivoltare nella tomba Gandhi!
Ma voglio condividere con voi un augurio proprio alla tifoseria di Cuneo, storica piazza della pallavolo maschile italiana. I Blu Brothers mancano al volley della penisola, Cuneo manca a tutti gli appassionati. Spero con tutto il cuore che riuscirete a tornare in Serie A presto con uno sponsor ed una dirigenza seria. Lo stesso augurio che faccio a Treviso e a Piacenza, ma in quest'ultimo caso sperando che la società non fallisca prima del termine del campionato.
La pallavolo ha bisogno di voi perché le province sono la linfa vitale del volley italiano. Peccato che qualcuno di una provincia il cui nome finisce per "acerata" non l'abbia capito........
Paolo Allasia/ Targatocn.it |
Inoltre vorrei fare un plauso alla società trentina, che dimostra di essere seria e controcorrente. Questo perché non ha paura di mettere in campo in una finale importante un opposto classe '93, Nelli, che tra l'altro ha ben figurato. La Diatec ha confermato il posto da titolare a Lanza, 23enne, anche quando la maggior parte delle grandi società lo avrebbe relegato in panchina, visto che il comportamento più comune negli ultimi anni è quello di puntare su giovani stranieri o di sbattere fuori gli italiani di prospettiva al primo errore. Come quando si lamentano che i giovani non hanno voglia di lavorare, ma quando ti presenti ad un colloquio ti viene detto che "non possiamo darti il posto perché non hai esperienza", dimenticando che per fare esperienza è necessario che qualcuno ti dia una chance. Ecco, in Trentino sono stati sempre controcorrente: in panchina spuntano anche Fedrizzi e Thei ('91), Giannelli ('96), Mazzone ('95). E per questo mi congratulo con la società e l'allenatore (che pure ieri ha fatto uno show dei suoi davvero discutibile, ma non mi ci voglio soffermare).
Una nota di merito anche a Modena e in particolare alla sua presidente Catia Pedrini, capace di portare di nuovo la società in alto dopo anni e anni di magra. La prendevano per scema all'inizio del suo mandato quando si prefiggeva obiettivi importanti, in primis quello di riavvicinare la gente al palazzetto. E invece ha dimostrato che con tenacia ed entusiasmo (e soldi, quello è ovvio) si possono raggiungere traguardi importanti. Ce ne fossero di più di figure come lei e come Sirci.
Catia Pedrini con la Coppa Foto: Modena Volley |
Il presidente di Perugia è un vulcano di idee ed energia e non è un caso se il PalaEvangelisti sia diventato un palazzetto in cui è davvero difficile giocare per gli avversari. L'entusiasmo del numero 1 della Sir (e la sua eccentricità, basti vedere la foto) si è trasmesso immediatamente al pubblico perugino e il capoluogo umbro è entrato di diritto nell'élite del volley, sperando che vi rimanga ancora a lungo. Dopo il Fontescodella l'impianto perugino è quello in cui sono stata più volte e vi assicuro che rispetto a dieci anni fa sembra essersi trasformato.
A destra Gino Sirci |
Infine una nota per la Lube. Mi è dispiaciuto leggere lo sconforto e il disappunto dei tifosi, molti dei quali sono miei amici, che macinano km su km ogni settimana pur di seguire i propri beniamini e non smettono mai di incitarli. Certo, nessuno glielo impone, è una loro libera scelta, ma l'aspetto che mi preoccupa maggiormente è che la Lube non fa altro che incassare sconfitte brucianti e a volte figure di merda enormi (devo ricordarvi gli episodi di Cuneo, Trento e Piacenza in Champions o la semifinale di Coppa Italia contro Perugia dell'anno scorso?) senza preoccuparsi. Minimizzano anche le sconfitte peggiori con un "vabbé, ma era la Coppa Italia, il nostro obiettivo è lo scudetto" e frasi simili e non prendono provvedimenti seri. C'è una squadra che, indipendentemente da chi giochi, se la fa addosso quando è ora di tirare fuori gli attributi per vincere. E a loro sembra una cosa tanto normale??? Più serietà da parte di tutti, ecco cosa ci vuole.
E' stata la prima Coppa Italia da non tifosa: ho seguito tutte le partite con lo sguardo di una comune appassionata di pallavolo senza tifare per una squadra in particolare e devo dire che è stata una bella esperienza. Da neutrale si capiscono molte cose in più e di una cosa sono certa: non tifo più Lube, ma la passione per la pallavolo non si spegnerà mai.
Foto: Giuliani/ Get Sport Media |
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